
Ora Moktar vive e lavora a Venezia e fa affidamento sul Progetto Form@ nella speranza di potersi ricongiungere con la sua giovane moglie, Sabah, che ha 19 anni e vive in Marocco, nel piccolo paese in cui è nata e cresciuta. Si sono sposati appena un anno fa e non desiderano altro se non vivere assieme e mettere radici qui in Italia.
E’ nato 29 anni fa in una piccola città tra Casablanca e Rabat, in Marocco. Mokhtar si trova ormai stabilmente in Italia da più di 6 anni, è titolare di un regolare permesso di soggiorno per lavoro subordinato e lavora come bracciante agricolo nelle campagne tra Padova e Venezia.
La sua occupazione ha però carattere discontinuo e stagionale, non ne ricava quindi un reddito tale da consentirgli una condizione di piena autosufficienza. Al momento deve cosi’ contare sull’aiuto del fratello Mohamed che lo ospita e lo supporta economicamente in ogni modo.
“Tra l’altro, mio fratello – ci confida il giovane marocchino – mi sta aiutando anche ora che sono alle prese con la domanda di ricongiungimento familiare. Siamo molto legati l’uno all’altro, è lui che mi ha spronato a raggiungere l’Italia, dove vive e lavora da tempo. Ora abito con lui e con la sua bella famiglia che mi trasmette quel calore che quasi stempera la nostalgia della mia terra e degli affetti più cari lasciati nel mio Paese”.
Nel frattempo, in Marocco, la giovane moglie ha iniziato la formazione pre-partenza prevista dal progetto Form@, che sta dando già i primi e importanti frutti.
“Negli ultimi giorni – ci racconta Mokhtar soddisfatto – Sabah comincia a introdurre qualche breve frase di italiano all’interno delle nostre conversazioni telefoniche. La sento felice: mi racconta entusiasta delle cose che sta imparando e di come si senta positivamente affiancata e supportata dagli operatori di patronato, che si stanno dimostrando una fonte di aiuto assai preziosa e importante. Avendo una prima conoscenza della lingua e del contesto generale di riferimento, sarà sicuramente più facile per lei integrarsi in Italia. Per me è stato tutto più difficoltoso, non conoscevo l’italiano e quel poco che sapevo dell’Italia mi arrivava dai racconti di mio fratello e dei miei adorati nipotini”.
Ora, la speranza di Mokhtar è che l’arrivo di sua moglie porti con sé anche novità positive sul fronte lavoro, in un’ottica di maggiore continuità e stabilità. Un suo grande cruccio è quello di aver studiato poco, ma è una mancanza che intende colmare. Appena le vicende lavorative prenderanno una piega maggiormente positiva, darà seguito ai suoi propositi e riprenderà gli studi abbandonati troppo presto. Nonostante le difficoltà iniziali, ora si sente pienamente integrato nel contesto italiano; accanto al fratello c’è anche una rete di amicizie che lo ristorano di una vita fatta di rinunce, fatica e sacrifici.
Nel futuro si vede circondato dai propri figli; si immagina il tempo in cui dovrà accompagnarli a scuola e seguirli passo dopo passo nei loro studi. Se avranno un senso i suoi sacrifici, ci confessa Moktar, sarà solo per vedere i suoi figli riuscire nello studio e nel lavoro, e garantirsi così un futuro pieno di opportunità e soddisfazioni.