
L’Ecuador è il paese della Mitad del Mundo: lì passa la linea dell’Equatore, lì c’è un magnetismo tanto forte che un uovo potrebbe rimanere in bilico sulla testa di un chiodo e una persona, camminando sulla linea latitudine 0°-0’-0’’, potrebbe vacillare e sentire venire meno le forze. Una sensazione che Mariela Katherina, pur essendo andata via dal più piccolo paese degli aspri altipiani andini da ormai 14 anni, ha sperimentato a lungo anche in Italia, non tanto per ragioni geografiche, quanto per questioni “di cuore”. Mariela, infatti, vive a Perugia da tempo, lontana dalla famiglia d’origine, lontana da suo figlio Omar Steven.
Il ragazzo ha da poco compiuto 18 anni ed è rimasto a vivere immerso tra i paesaggi vulcanici e il verde pluviale dell’Ecuador, ma troppo lontano dall’abbraccio materno. Per colmare la distanza, su consiglio di alcuni conoscenti, sua mamma ha deciso di rivolgersi al Patronato INCA di Perugia, in modo da ricevere assistenza necessaria al ricongiungimento famigliare.
All’inizio, Mariela era confusa, preoccupata. Il suo timore era che Omar Steven, una volta diventato maggiorenne, non avrebbe più potuto usufruire del ricongiungimento. Ma poi gli operatori dell’ufficio INCA di Perugia l’hanno rincuorata, spiegandole che la minore età del figlio sarebbe stata necessaria solo al momento della presentazione della domanda. In quel momento, il volto della donna è esploso in un moto di commozione e gioia dimostrando che – come sosteneva Alexadre Dumas padre – più un figlio è costato lacrime agli occhi della madre e più caro è al suo cuore.
Per Mariela, d’altronde, veder giungere suo figlio in Italia sarà doppiamente importante: “Avrò accanto un pezzo di me e della mia famiglia e, allo stesso tempo, potrò garantire ad Omar le cure mediche necessarie ai suoi problemi di salute”. In questo cammino verso la ritrovata unione, Mariela sta usufruendo dei servizi offerti Progetto Form@, di cui si dice entusiasta.
“Form@ sta garantendo a mio figlio formazione linguistica e culturale, in modo che possa integrarsi più facilmente una volta arrivato in Italia. Omar ha stabilito subito una buona intesa coi referenti del progetto in Ecuador, che sono andati a trovarlo a casa di mia madre, dove abita, per conoscerlo meglio e spiegargli le attività del progetto”, racconta Mariela.
Al giovane Omar era stata data la possibilità di seguire le lezioni frontali di lingua italiana presso la sede del Progetto a Guayaquil o, in alternativa, il corso on-line: il ragazzo ha scelto la seconda opzione e sta dimostrando tanta voglia di imparare e conoscere. Mamma Mariela è sicura che la formazione offerta dal Progetto Form@ sarà la pietra sui cui poggerà la nuova vita con suo figlio: “Lo consiglierei a chiunque perché permette di acquisire gli strumenti per affrontare l’arrivo in un Paese del tutto nuovo, completamente diverso da quello di provenienza”.
Al vacillare sofferto per lungo tempo vanno sostituendosi il ritrovato entusiasmo e l’impazienza gioiosa per l’arrivo degli ultimi documenti. “Il nulla-osta al ricongiungimento famigliare sarà pronto a fine agosto. Nell’attesa, grazie ai referenti di Form@ in Ecuador, stiamo predisponendo la documentazione per l’ottenimento del visto. È una fortuna poter contare su di loro”, dice Mariela con gli occhi che nulla fanno per celare la sua contentezza.
E così, molto presto, Mariela riabbraccerà Omar ad un’altra latitudine, senza più chilometri a tenerli distanti. E così Mariela e Omar torneranno a tessere la tela dell’amore famigliare, dove amore, gioia e qualche lacrima s’intrecciano per rendere il tessuto più forte e prezioso.